Phillip Island, pista bella e sfortunata

La pista di Phillp Island è la pista più bella del mondiale e correrci con una moto 2 è un’emozione incredibile.
Una moto che in queste ultime tappe del mondiale riesce a darmi buone sensazioni e anche io ho imparato a gestire. Tant’è che nelle libere e nelle qualifiche faccio registrare un gran passo, nonostante le diverse condizioni meteo. Asciutto, misto, bagnato, siamo sempre davanti. Questa volta entriamo diretti in Q2, una P8 forse un po’ stretta per quello che avevamo fatto vedere nelle libere ma dalla terza fila è possibile fare qualsiasi cosa.
Nel warm up segno il secondo tempo, segno che sto bene, la moto va bene.
Questa volta so che posso stare con i primi e le KTM qui vanno forte. Ce la giochiamo.
Giornata senza vento, asciutta, condizioni ideali. La tensione della gara sale. Parto bene, sono carico, non voglio strafare, la gara è lunga e va gestita. Prima, seconda, terza curva, un pilota davanti a me e Marini entra troppo aggressivo, stende prima Luca e poi me. Ci troviamo per terra, ci guardiamo tra l’incazzato e l’amareggiato, potevamo fare una gran gara. Siamo amici, ci alleniamo insieme, ci abbracciamo per consolarci a vicenda, torniamo ai box amareggiati, ma già con la testa alla Malesia.
Adesso che abbiamo ritrovato forma e ritmo dobbiamo restare li davanti. Alla prossima

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