Motegi: un’altalena tra problemi tecnici e fisici

Motegi, un anno dopo la bellissima vittoria in Moto3. La pista che mi ha regalato il primo podio nel mondiale e che è sempre con me, tatuata sul braccio.

Dopo la bella gara di Buriram siamo molto carichi e sappiamo che possiamo stare con i primi. Le libere partono un po’ in salita con una caduta in FP1 causata probabilmente da problemi al gas, ma già nelle FP2 teniamo o un bel ritmo e per poco non entriamo direttamente in Q2. Nessun problema, in Q1 le condizioni sono miste e sappiamo che in questa situazione il gap con i primi si riduce. Verso la fine delle Q1 ho un problema tecnico mentre stavo facendo un gran giro. Per fortuna riesco a rientrare ai box e ripartire e qualificarmi per la Q2 dove riesco ad agguantare una P8 davvero buona.

La domenica le condizioni sono asciutte, so che farò un po’ più fatica a restare con i primi ma devo cercare in tutti i modi di tenermi nel gruppo. Parto bene, perdo qualche posizione ma sono sempre li. Non mollo, inizio a superare, posso fare come in Tailandia e recuperare ancora posizioni.

Fino a metà gara guido bene, la moto risponde bene. Poi all’improvviso inizio a sentirmi male, nausea forte e sto male. Devo fermarmi, non riesco a continuare. Vado ai box, mi riprendo abbastanza velocemente, non so bene cosa sia stato, peccato.

Adesso siamo già in viaggio per l’Australia, di sicuro saper di poter lottare con i primi.

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