Jerez, una ripartenza amara

Peccato. Davvero un gran peccato. Fino a quella curva era andato tutto bene, ma un piccolo errore mi è costato una caduta, per fortuna senza conseguenze.

Fino a quel momento era andato tutto molto bene. Nonostante fisicamente non sono ancora al massimo e cammino ancora con l’aiuto delle stampelle per la frattura al piede nelle libere ed in qualifica ero sempre tra i primi. Nelle libere mi ero un po’ risparmiato per non caricare troppo in vista della gara. Sapevo che il podio era alla mia portata, l’unica incognita poteva esser il dolore al piede ma sapevo che in gara il male non lo senti e avrei dato davvero l’impossibile

Perché era da tanto, forse troppo tempo che non mi trovavo nella bagarre con i primi. La partenza è stata un po’ complicata, mi son toccato con Navarro e ho perso qualche posizione. Poi inizia la rimonta. Vedo che il gruppo dei primi si sta un poì staccando, non li posso lasciare andare, quinto, quarto poi arrivo sotto a Martin e lo supero. Voglio raggiungere Luca (Marini) che sta scappando via e far gara con lui. Ma alla curva 10 mi parte il davanti. Gara finita, il tempo di qualche rammarico poi svanisce tutto e penso già al prossimo week end. Con la consapevolezza di esser competitivo e potermi giocare qualsiasi cosa.

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