Arriviamo in India dopo il bel podio di Misano e con la mano che inizia a farmi meno male. Poco prima di partire però la notizia della scomparsa improvvisa di un mio caro amico, un pilota con cui ho corso tante volte e a cui sono particolarmente legato, mi sconvolge. Nei giorni che precedono la gara cerco di non pensarci ma è difficile. L’unica cosa che posso fare è scaricare tutto in pista. Una pista nuova per tutti, bellissima, con cui non è facile prendere confidenza. Nelle libere faccio qualche errore ma mi serve per capire dove sono al limite.
La sensazione in moto è molto buona, accedo diretto in Q2 e nel giro buono stacco il tempo della POLE. Per la SPRINT sono carico, parto bene, anche se Pecco e Martin mi passano in partenza. Arriviamo alla 1 e sento una gran botta dietro. Non so come riesco a non cadere, vado lungo, tutte le altre moto mi passano e riparto da dietro. Dopo metà del primo giro vedo che riesco a prendere quelli davanti a me così inizio a rimontare. Ne passo uno, poi un altro, appena vedo una moto davanti la punto e la passo. Vedo sulla tabella che i miei tempi sono davvero buoni. Recupero fino alla quinta posizione, qualche giro in più avrei puntato al podio.
Gran gara ma mi resta l’amaro in bocca e voglio togliermelo nella gara di domenica. Parto bene anche se so che in partenza Pecco e Jorge hanno qualcosa in più. Giro pulito alla prima curva, per fortuna senza intoppi. Qualche curva per prendere il ritmo e passo in testa. E inizio a far la mia gara. Mi sento tutt’uno con la moto, giro forte e inizio a prendere un buon distacco. Dietro fanno fatica a seguirmi, ne approfitto. Manca un giro, il margine è tanto, inizio a sentire il dolce sapore della vittoria. Un sapore che mi esplode dentro dopo la bandiera a scacchi. Al parco chiuso salto addosso al mio team che non si tiene più. Una vittoria davvero bella e speciale. Una vittoria tutta per te, Filippo.