Al Mugello non si dorme.. e ci prendiamo un bel podio!

Quattro giorni passati con l’adrenalina in corpo che sale ora dopo ora. Il Mugello è semplicemente magico, sia per il pubblico che per i piloti. E non si dorme.

Non dormivo da bambino all’idea di andare in mezzo alla marea gialla che invadeva le colline per incitare Valentino, non dormo adesso all’idea di correrci al Mondiale.

Ci arrivo dopo la caduta di LeMans. Per quanto ancora un po’ mi bruciasse, volevo riscattarmi e fare una bella gara. Per me,  per al mio team e per i miei tifosi.

Nelle libere facciamo fatica a trovare il giusto setting e cado due volte. Bravissimi i meccanici a sistemare tutto, io me la cavo con una bella sbraciolata sulla chiappa.

Nelle qualifiche si gioca tutto nel time attack, solo che nel giro buono trovo un po’ di traffico e non riesco ad agguantare la prima fila. P5, va bene, al Mugello sappiamo che la scia ci terrà tutti aggrappati fino all’ultimo e la posizione in griglia conta meno che in altri circuiti.

Domenica mattina nel warm up il ritmo è buono, sono carico per la gara.

Si parte. Ingrano una bella partenza, passo subito un paio di piloti e mi trovo con Martin e Diggia. Teniamo un ritmo altissimo e già dopo i primi giri riusciamo a staccarci dal gruppone.

Nella prima metà gara riesco a passare le due Honda sul rettilineo, ma nel misto perdo un po’ e mi rimetto ad inseguirle. Poi le cose iniziano a farsi più complicate:  il davanti diventa davvero difficile da controllare e faccio davvero fatica. Rischio anche un po’ in uscita di curva ma riesco a controllare la moto.

Gli ultimi giri diventano davvero durissimi. Vedo Martin che allunga e anche Diggia si fa un po’ lontano. Stringo i denti, spingo più che posso, stacco al limite e nell’ultimo giro riesco a riportarmi sotto. So che se arrivo non troppo distante da loro all’ultima curva posso batterli in volata. Arriviamo alla Bucine,  siamo vicini, apro fortissimo. Con la coda dell’occhio vedo che passo di Diggia, Martin è lì… a 19 millesimi, un soffio!

E’ un secondo posto davvero sofferto e combattutissimo.

Adesso mi godo il giro di onore, è bellissimo salutare i tifosi e mi preparo a far festa! Arrivo al parco chiuso e oltre ai meccanici ci sono anche i miei genitori, contentissimi.

E’ davvero bello quando vedi le persone a cui vuoi bene esser così felici, questa è una cosa che mi carica davvero tantissimo. Sul podio la sensazione è strana, un’emozione che ti resta ferme in pancia e che non puoi descrivere.

L’adrenalina è ancora alta, ci vorranno giorni per smaltirla. Giorni in cui saremo impegnati nei test al Mugello e poi giusto il tempo per poterci riprendere prima di Barcellona.

 

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